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VIOLENZA DOMESTICA ADULTI

 

COME CI SI SENTE

Quando c'è violenza domestica tutti stanno male e i grandi non riescono a proteggere i bambini.

Questa scena tratta dal film 'Anche libero va bene', di Kim Rossi Stuart, rende bene l'idea...

Come si sente un bambino esposto a violenza domestica?

Spesso si pensa che i bambini non soffrano se non assistono direttamente agli episodi di violenza ma questo non è vero. Anche se un bambino o un adolescente non assiste a scene di violenza o non sente il rumore dei colpi, probabilmente ha sentito più di quanto uno pensi o ha visto i lividi o i genitori star male dopo una lite. Molti minori sono a casa, a volte nella stessa stanza degli adulti, quando avvengono episodi di violenza. Nel 90% dei casi di violenza domestica i bambini sono nella stessa stanza o nella stanza accanto (Hughes, 1992).

I minori possono subire le conseguenze della violenza domestica in molti modi. Per esempio possono farsi male cercando di fermare un episodio di violenza, possono sentire le urla dalla stanza accanto, possono essere obbligati a stare in una stanza per non assistere alla violenza, possono diventare testimoni di violenza sessuale o possono essere forzati a partecipare insultando la vittima.

Tutti i bambini e gli adolescenti che crescono in una casa in cui c'è violenza domestica soffrono di abuso emotivo. Possono però provare molto emozioni diverse, ogni minore reagisce in modo diverso.

I minori possono mostrare effetti sia a lungo che a breve termine sia sul piano cognitivo che comportamentale che emozionale.

Il bambino può diventare:

  • - ansioso o depresso,
  • - avere difficioltà a dormire,
  • - fare incubi e rivedere le scene di violenza,
  • - spaventarsi facilmente,
  • - avere malesseri fisici come il mal di pancia senza ragione apparente,
  • - fare la pipi a letto,
  • - fare dei capricci-delle scenate,
  • - comportarsi come dei bambini piccoli,
  • - andare male a scuola,
  • - diventare aggressivi,
  • - interiorizzare lo stress e allontanarsi dagli altri per stare sempre soli,
  • - avere poca autostima,
  • - mentire o fare uso di alcol o droga,
  • - compiere atti di autolesionismo (farsi male apposta),
  • - avere problemi alimentari,
  • - essere sfiduciati e sospettosi,
  • - difficoltà a creare relazioni significative (anche con amici),
  • - sentirsi arrabbiati, colpevoli, insicuri, spaventati, inutili o confusi,
  • - possono anche avere sentimenti ambivalenti sia verso l'abusante che verso la vittima.

Inoltre è un fattore di rischio per la trasmissione intergenerazionale della violenza (il bambino da grande può ripetere ciò che ha vissuto in casa da piccolo divenendo a sua volta abusante o vittima in una relazione violenta. Non è sempre così, cercare aiuto è importante per prevenire che questo avvenga!

È inoltre importante sapere che questi comportamenti/queste emozioni possono anche indicare altri motivi di difficoltà e non solo la violenza domestica.

Inoltre ci sono anche molti cambiamenti nella relazione genitore vittima – bambino:

  • - ridotta capacità di regolazione delle emozioni e scarsa sintonia,

  • - attribuzioni negative reciproche e aspettative negative,

  • - diventare il riattivatore traumatico l'uno per l'altro,

  • - visione modificata di sé e degli altri: vittima/abusante/testimone impotente con oscillazione tra questi diversi ruoli sia da parte del genitore che del bambino.

 

Nel caso della relazione genitore abusante – bambino invece:

  • - il bambino perde la fiducia nel genitore come figura capace di proteggere,

  • - vi è una grande confusione dato che la persona che dovrebbe garantire protezione diventa fonte di pericolo,

  • - il bambino non sente la casa come un luogo sicuro,

  • - il bambino prova sentimenti contraddittori verso il genitore.

  Tradotto e adattato a cura di C. Giovanelli dal sito: http://www.womensaid.org.uk © 2012Women's Aid Federation of England